Putin–Trump: l’incontro che può cambiare la storia

Zelensky rischia la fine politica (e forse personale) se la pace diventa realtà
Dopo lo storico incontro tra il presidente Putin e il presidente Trump, definito da molti come un evento destinato a cambiare gli equilibri mondiali, le voci che circolano in Occidente sono sempre più insistenti: per Zelensky il tempo sta per scadere.
La verità è semplice. Ciò che tiene in vita i governi occidentali, e soprattutto Zelensky, non è la pace, ma la guerra. Senza conflitto, tutto il loro fragile castello di carte crolla.
Se davvero dovesse aprirsi uno spiraglio di pace in Ucraina e come mediatori proprio Russia e Stati Uniti, sarebbe la fine per molti leader europei che hanno puntato tutto sulla prosecuzione delle ostilità: Macron in Francia, Starmer in Inghilterra, Meloni in Italia e altri ancora.
Tutti accomunati dalla stessa visione: prolungare il conflitto, sperando perfino in una guerra continentale tra Europa e Russia. Una follia, che la storia ci insegna porterebbe solo a una sconfitta certa per il Vecchio Continente.
Per Zelensky, poi, lo scenario sarebbe ancora più drammatico. Non si tratterebbe soltanto di una disfatta politica, ma anche personale.
I suoi stessi generali e il suo esercito potrebbero voltargli le spalle, accusandolo di aver sacrificato più di due milioni di soldati ucraini, migliaia di militari NATO, e di aver sprecato armi, risorse e intere città ridotte in macerie.
In una situazione simile, la sua permanenza al potere diventerebbe insostenibile, se non addirittura pericolosa per la sua stessa incolumità.
La partita, insomma, si gioca tutta sul tavolo della pace.
Se Putin e Trump riusciranno a trovare un'intesa, non sarà soltanto l'epilogo dell'era Zelensky, ma anche l'inizio di una nuova fase geopolitica che potrebbe ridisegnare radicalmente il futuro dell'Europa e dell'Occidente.